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Oggi i dati per #LaMappaDelLunedì arrivano dallo spazio! Ecco la mappa (e i dati aperti) dei crateri da impatto metoritico!

Nell’immaginario comune si associa il cratere di origine meteorica a quelli lunari, visibili anche ad occhio nudo, o a quelli fotografati ed esplorati dalle missioni spaziali sui pianeti rocciosi del sistema solare.

Il nostro pianeta non è immune dalla possibilità di attrarre oggetti di varie dimensioni, come tutti gli altri corpi del sistema solare, ma quello che lo preserva da impatti al suolo è la densità atmosferica, la quale creando attrito sulla superficie degli oggetti in caduta ne provoca l’evaporazione o l’esplosione come con i bolidi.

Comunque state tranquilli, le probabilità di essere centrati e uccisi direttamente da una oggetto spaziale sono una su 1.600.000, un’eventualità molto remota se messa a confronto con le possibilità di morire in un incidente d’auto (una su 90) o in un incendio (una su 250), ma anche di perire a causa di un tornado (una su 60mila) o di un fulmine (una su 135mila). E’ più probabile vincere al superenalotto che venire colpiti e uccisi da un meteorite.

In un remoto passato, quando il sistema solare era più giovane e le probabilità di intersecare oggetti dispersi nello spazio più elevata, vi era un maggior numero di oggetti con massa sufficientemente elevata da arrivare a terra e generare un cratere da impatto analogo a quelli visibili negli altri corpi celesti. Con il progredire della tecnologia, anche in funzione di esplorazioni legate ad altri pianeti, si è potuto scoprire che i crateri da impatto terrestri, o quello che ne resta, sono più numerosi di quelli riconoscibili con la semplice osservazione visuale della morfologia della superficie terrestre..

Ecco quindi la mappa dei crateri sul nostro pianeta! 🙂

Fonte: passc.net

   

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